Il miracolo di Giniyo: dal Malawi a Pisa per ritrovare il sorriso e la gioia di vivere.

Colpito da neurofibromatosi a 8 mesi, non riusciva più nemmeno a mangiare e a bere.

 

Lo scorso 11 novembre il piccolo Giniyo ha subito un complesso intervento chirurgico di plastica facciale all’Ospedale pisano di Cisanello. A prendere in carico il suo caso è stato un team multidisciplinare di altissimo livello composto dal professor Emanuele Cigna (chirurgo plastico), dal professor  Luca Bruschini (otorinolaringoiatra), dalle dottoresse Amelia Santoro e Olimpia Mani, e dall’équipe anestesiologica guidata dal dottor Luigi de Simone.

 

L’11 novembre 2020 il piccolo Giniyo ha subito un complesso intervento chirurgico di plastica facciale all’Ospedale pisano di Cisanello. A prendere in carico il suo caso è stato un team multidisciplinare di altissimo livello composto dal professor Emanuele Cigna (chirurgo plastico), dal professor  Luca Bruschini (otorinolaringoiatra), dalle dottoresse Amelia Santoro e Olimpia Mani, e dall’équipe anestesiologica guidata dal dottor Luigi de Simone.

Nonostante la complessità della patologia e la giovanissima età del paziente, tutto l’intervento è stato coordinato alla perfezione e l’operazione si è completata con successo in meno di 6 ore asportando la massa tumorale che infiltrava i tessuti di un emivolto senza comprometterne l’espressività. «Non è stato semplice – spiegano Cigna e Bruschini – isolare la massa senza danneggiare il piano dove passano i muscoli mimici del volto» ma era fondamentale garantire un risultato che lasciasse al bimbo la capacità di sorridere, bere ma anche parlare senza una alterazione dei movimenti della bocca.”

Prima e dopo l’intervento, il piccolo è stato seguito con la massima attenzione e una grande professionalità dall’équipe della Clinica Pediatrica Universitaria diretta dal professor  Diego Peroni, che con il dottor Giampiero Baroncelli hanno garantito un decorso perioperatorio privo di imprevisti. Che pure non sono mancati. Subito dopo il ricovero di Giniyo, infatti, il padre  Peter aveva iniziato a lamentare brividi scuotenti, malessere e febbre oltre i 38 gradi. Chiari sintomi della malaria come hanno potuto constatare e diagnosticare il dottor Marco Falcone e l’équipe di Malattie Infettive di Pisa (diretta dal professor Francesco Menichetti). Così anche per lui è scattato il ricovero immediato, ma grazie alle cure del reparto di Malattie Infettive, il giorno successivo all’operazione di Giniyo, il padre Peter è potuto essere presente al momento del risveglio del figlio in Terapia Intensiva. Ed è stata una vera e propria esplosione di felicità. Soprattutto quando i medici hanno cominciato a togliere le bende dal volto del piccolo Giniyo.

Ora il bambino è rientrato in Malawi, dove continua ad essere seguito nel percorso post-operatorio dall’équipe pisana grazie al teleconsulto reso possibile dalla Global Health Telemedicine, sezione operativa della Comunità di Sant’Egidio che ha anche coperto i costi dei biglietti aerei, del vitto e dell’alloggio, nonché della degenza postoperatoria. La stessa  Global Health Telemedicine che, oltre un anno fa, aveva consentito, attraverso il teleconsulto, ai medici di diverse discipline di arrivare, seppure a distanza, alla corretta diagnosi, confermata poi dalla biopsia e dalla risonanza magnetica effettuata sempre in Malawi.

Mentre per l’intervento chirurgico si è reso necessario il trasferimento in Italia, dove la sinergia tra la Fondazione Arpa, la Comunità Sant’Egidio, la Regione Toscana e l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana ha consentito a Giniyo di tornare a sorridere. Proprio come tutti i bambini della sua età. 

Articolo di Tommaso Strambi – Quotidiano.net

 

 

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