TUMORE AL PANCREAS, NUOVO PRIMATO MONDIALE DELLA RICERCA PISANA SUL RUOLO DELLA PROTEINA PRIONICA

La ricerca sui tumori al pancreas compie un nuovo importante passo in avanti: a Pisa, infatti, ecco un primato mondiale in ordine al ruolo giocato dalla proteina prionica. Il merito va ad un recente studio che è stato portato avanti da Aoup in collaborazione con l’Università di Pisa e l’IRCCS Neuromed di Pozzilli (IS), sotto la responsabilità dei professori Luca Morelli e Francesco Fornai e recentemente pubblicato sulla rivista Pancreatology.

L’indagine condotta dal team scientifico si è rivelata rivoluzionaria: dimostra infatti, per la prima volta in letteratura, la presenza di prioni, gli agenti responsabili del morbo di Creutzfeldt-Jakob (cosiddetto “della mucca pazza”), nei tumori del pancreas asportati chirurgicamente, documentando anche un possibile ruolo nella loro genesi e nella loro aggressività biologica.

È noto, infatti, come il carcinoma del pancreas rappresenti uno dei tumori maligni caratterizzato da maggior tasso di aggressività. Non solo: le stime inerenti all’aumento di questa neoplasia la collocano al secondo posto, da qui al 2025, in termini di mortalità associata ai tumori. Il team scientifico ha mosso i suoi passi da un fondamento: comprendere le basi biologiche della malattia per migliorarne la prognosi. Uno degli aspetti che caratterizzano questa forma di tumore è, in particolare, il c.d. “neurotropismo”: si tratta della tendenza spiccata a diffondersi attraverso le strutture nervose peri-pancreatiche.

Le evidenze acquisite in laboratorio sulle linee cellulari hanno mostrato un ruolo della proteina prionica nella trasformazione neoplasica, manifestando inoltre una particolare correlazione tra la sua presenza ed un maggiore tasso di aggressività del tumore. La grande novità introdotta dallo studio pisano, appena pubblicato, consiste invece nella presentazione – per la prima volta in assoluto, su scala mondiale – dei risultati preliminari di un’indagine condotta in vivo su tessuto tumorale prelevato durante interventi chirurgici di resezione pancreatica effettuati nella Sezione dipartimentale di Chirurgia generale dell’Aoup, confermando non solo una significativa maggiore concentrazione di proteina prionica nel tessuto tumorale rispetto al tessuto sano, ma anche una più elevata espressione nei tessuti dei pazienti con stadio più avanzato, nonché una maggior tendenza alla presenza di infiltrazione perineurale, rilevando quindi una correlazione con una maggior aggressività biologica.

Un lavoro – frutto di un grande gioco di squadra e della acclarata esperienza del team scientifico pisano – che è stato quindi pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica, punto di riferimento sul tema a livello internazionale. Risultati preliminari, quelli colti dal gruppo di ricerca impegnato, che si rivelano già oltremodo interessanti: la proteina prionica sembrerebbe infatti rappresentare – per il tumore del pancreas – un marker biologico di aggressività e potrebbe rivelarsi utile sia dal punto di vista diagnostico che sotto il versante prognostico e terapeutico.

Il primo passo, dai risultati incoraggianti, di un progetto multidisciplinare di dottorato di ricerca condotto dal dottor Matteo Bianchini, specialista in Chirurgia generale e dottorando di Scienze cliniche e traslazionali dell’Università di Pisa (Dottorato coordinato dal professore Stefano Del Prato), sotto la responsabilità del professore Morelli, associato di Chirurgia generale dell’Università di Pisa e chirurgo esperto nel trattamento dei tumori del pancreas, e del professore Fornai, ordinario di Anatomia umana dell’Università di Pisa e responsabile dell’Unità operativa di Neurobiologia e dei disturbi del movimento dell’I.R.C.C.S. Neuromed, nonché uno dei massimi esperti di proteina prionica e neuroinvasività.
Lo studio, effettuato anche grazie ai contributi dalle Fondazioni Arpa e Tizzi,  dei Rotary club di Pisa e Cecina e della famiglia Orvietani, ha visto tra protagonisti anche le dottoresse Maria Anita Giambelluca e Maria Concetta Scavuzzo, biologhe dell’Istituto di Anatomia umana dell’Università di Pisa, il dottor Luca Emanuele Pollina, anatomopatologo Aoup e il dottor Niccola Funel, biologo borsista in Aoup.

Qui sotto il link allo studio:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32828686/