La Fondazione Arpa al fianco dei giovani specializzandi: accolti due medici peruviani

 

La Fondazione Arpa al fianco dei giovani specializzandi di paesi in via di sviluppo: accolti due medici peruviani

La Fondazione Arpa continua senza sosta il suo percorso al fianco dei giovani medici e specializzandi dei Paesi in via di sviluppo, per costruire opportunità di conoscenza e riscatto.

Nel mese di dicembre abbiamo ricevuto la visita di due giovani specializzandi peruviani, Antonio Munoz e Jorge Leman, che hanno avuto l’opportunità di trascorrere un periodo di tempo accanto al Professor Luca Morelli ed alla sua equipe, per apprendere le più moderne tecniche chirurgiche utilizzate in Europa.

La visita, resa possibile grazie al sostegno di Arpa, è culminata con il saluto al Prof. Franco Mosca, che si è congratulato con i due giovani professionisti.

Il Prof. Luca Morelli all’opera in sala operatoria.

“Si trattaspiega il prof. Luca Morelli della continuazione di un percorso iniziato alcuni anni fa, che prevede una formazione mirata grazie al sostegno della Fondazione Arpa. Aiutiamo i chirurghi dei Paesi in via di sviluppo affinché possano assumere quelle competenze necessarie a svolgere al meglio l’attività nelle zone in cui vivono”.

Antonio Munoz, specializzando in chirurgia, afferma che “Questa è stata una bella opportunità per conoscere tutto quello che fate in Europa e per vedere il top della tecnologia accanto ad un chirurgo bravissimo come il prof. Luca Morelli. Tutto ciò è molto importante per noi, perché nel nostro Paese non possiamo usufruire della chirurgia robotica. Durante la nostra permanenza in Italia – conclude – abbiamo fatto simulazioni, assistito ad interventi ed all’esecuzione delle migliori  tecniche operatorie. Ringrazio la Fondazione per questa opportunità, molto importante non solo per noi, ma per tutti i medici ed i pazienti  delle zone del SudAmerica”.

I giovani chirurghi osservano con attenzione le nuove procedure

Secondo Jorge Leman “questa opportunità è stata stupenda, ho imparato moltissimo. Grazie alla Fondazione Arpa ed in particolare al Prof. Mosca per averci fatto assistere agli interventi sul campo con una tecnologia e delle procedure che non esistono nel nostro Paese”.