JORGE ROJAS: IL DONO COME MISSIONE DI VITA 

Donare indietro quello che la vita ti ha dato, per scrivere una pagina nuova nell’esistenza di chi – esattamente come te qualche manciata di anni fa – aspetta soltanto una possibilità.
Se esiste un testimonial che incarna l’essenza dello spirito di Arpa, quello è probabilmente Jorge Rojas.
Jorge nasce il 4 marzo 1972 a Cutral Co, un piccolo villaggio di pescatori della provincia del Neuquén, Argentina. Dalle sue parti manca praticamente tutto: cibo, elettricità, strade, mezzi di trasporto. Il commercio ittico è l’unica risorsa a cui si appiglia una popolazione stremata dalle privazioni.
Ce ne sarebbe abbastanza per prefigurarsi un’esistenza difficile. Un destino difficile da ribaltare. Ci sono uomini, però, che nascono con un fuoco che arde internamente.
L’incendio che divampa dentro il giovane Jorge, fino a spingerlo oltre i suoi limiti, si chiama musica.
Fin da giovanissimo si dedica al canto ed agli strumenti: il talento è nitido al punto da essere notato dal gruppo Los del Cerros. È con loro che Rojas parteciperà per la prima volta al Festival de Cosquìn, la più importante manifestazione di musica folcloristica argentina.
L’anno fortunato della sua vita è il 1993: si unisce al gruppo Los Nocheros e il suo percorso cambia radicalmente. Con loro Jorge fabbrica canzoni che restano scolpite nell’immaginario collettivo della canzone sudamericana.
Da diversi anni è un affermato cantautore, compositore e produttore di fama internazionale, ma non ha mai smarrito le proprie origini.
Dopo aver calcato i più importanti palcoscenici del mondo, Jorge è tornato nella sua città natale, per dare voce e speranza a chi viveva rannicchiato tra le pieghe scure e profonde della rassegnazione. Lì ha costruito strade e campi da calcio; ha dotato tutto il Paese di frigoriferi per conservare il pesce – che continua ad essere la prima fonte di sostentamento di una comunità – ed ha fatto in modo che a Cutral Co arrivi l’elettricità, illuminando in ogni senso la vita della sua gente. Poi ha regalato bici a tutti gli abitanti, per muoversi agili lungo i nuovi tragitti disegnati dall’esistenza.
Non è un caso se Papa Bergoglio, una volta saputo che Rojas si trovava in Italia, ha deciso di convocarlo per un’udienza privata: un’occasione unica anche per Fondazione Arpa, che tramite Jorge ha potuto far dono al Pontefice del volume “Trapianti”, con dedica personale da parte del Prof. Franco Mosca.
Beneficenza, altruismo, disponibilità, condivisione del sapere: sì, Jorge Rojas rappresenta al meglio la mission che promuoviamo fin dal 1992.