Il salotto della fotografia

Le premesse sono state quindi di proporre qualche cosa di diverso che non è mai stato fatto Lajatico e magari qualcosa che possa anche essere di utilità per i giovani: sarebbe bello infatti se, in questo delicato periodo di crisi, qualcuno, spinto anche dalla passione per la fotografia, decidesse di avviare un’attività professionale legata al mondo della fotografia. Dalle premesse i risultati di partecipazione sono stati eccellenti e con grande soddisfazione dei partecipanti e di Mario Mulas che ha svolto il ruolo di docente della fotografia. Un ringraziamento quindi da parte dell’Amministrazione Comunale di Lajatico a Mario e Eva Mulas per il loro impegno e a tutti i partecipanti al corso. Un apprezzamento inoltre per la mostra fotografica che i ragazzi e le ragazze dei corsi sono riusciti a realizzare con la supervisione di Mario Mulas trattando un tema che collega arte e cultura come “luci ed ombre” del Caravaggio.

Il Sindaco
Fabio Tedeschi

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Eva e Mario
Il rapporto di collaborazione artistica di EVA E MARIO MULAS con la Banca Popolare inizia trenta anni or sono, in occasione del centenario della fondazione. Da allora non è mai cessato. Fu subito evidente che “Loro” avevano qualcosa in più. Infatti, mentre un ottimo fotografo “legge la luce”, Eva e Mario hanno un dono che appartiene a pochi: la luce la sanno anche scrivere e dipingere. Così creano quadri, poesie; cioè opere d’arte. Da qualche anno Eva e Mario hanno scelto di abitare a Lajatico, aggiungendo così un’eccellenza al nostro territorio. Eccellenza che si è trasformata in alto valore aggiunto quando hanno iniziato ad “educare” alla fotografia artistica chi di noi lo desiderasse. Questa mostra ne è il tangibile risultato.
Grazie.

Daniele Salvadori
Direttore Generale Banca Popolare di Lajatico

Si legge in un manualetto pratico dell’Editore Sanzogno del 1897: “La fotografia, che significa scrittura per mezzo della luce, è quella tra le arti belle che insegna a servirsi della luce per ottenere stabilmente delle immagini di oggetti da essa illuminati”. Nel Salotto della Fotografia di Eva a Mario Mulas gli allievi del corso 2012 hanno sperimentato personalmente le possibilità espressive di questo mezzo esercitandosi intorno alla luce del Caravaggio. Nelle loro foto quantità e qualità della luce si integrano per costruire l’immagine: la scelta del soggetto e della partitura spaziale va di pari passo con lo studio delle sorgenti luminose e della loro direzione in una continua ricerca di equilibrio e di armonia. Da ogni foto emana un fascinoso senso di assolutezza, quasi che le immagini create divengano frammenti dell’esistenza, del continuo fluire del tempo nello spazio.
Il contrasto marcato tra luci e ombre caratterizza soprattutto l’ultima fase della produzione artistica di Caravaggio che evolve verso una precisa riduzione della luce in favore delle porzioni avvolte dall’oscurità. Gli allievi del corso hanno tratto ispirazione, sotto la guida magistrale di Mario ed Eva Mulas, da queste indicazioni di stile. Le composizioni, pur tre le naturali varianti legate a personali e differenziate sensibilità, sono in genere caratterizzate da una raffinata attenzione alla composizione nello spazio, alle posture, all’abbigliamento. Si tratta di opere in cui la luce non drammatizza, ma accarezza, sfuma, avvolge, modella le figure in un morbido plasticismo. Il carattere dominante è la morbidezza, piuttosto che la drammatica spigolosità. Si coglie l’amorevole passione per il lavoro fotografico e un’interpretazione più serena del linguaggio caravaggesco. Anche le scelte di colore sono caratterizzate da tonalità vellutate e avvolgenti. I gesti, i volti, gli sguardi emergono dal fondo con gradualità chiaroscurale, raffinate sculture di luce. La sensibilità, il fervore, la passione, l’eleganza di Eva; l’acclarata professionalità di Mario, la sua capacità interpretativa, la raffinatezza del suo linguaggio; tutti elementi che sono confluiti con naturalezza nelle modalità espressive degli allievi. Il risultato è elevato e incoraggiante: forse è ancora possibile salvarsi dalla barbarie attraverso la riscoperta dell’alta qualità estetica.

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Ilario Luperini

Allestimento mostra
Silvia Bigliotto