Andrea Bocelli insignito del Campano d’Oro 2012

Il premio viene consegnato ogni anno ai laureati dell’Ateneo di Pisa che si sono distinti nel loro percorso professionale, onorando in Italia e nel Mondo l’Università pisana. 

La cerimonia si è tenuta nella chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri e ha reso omaggio all’università che ha frequentato e che, il 13 settembre, gli ha tributato il prestigioso riconoscimento. Bocelli si è laureato in Giurisprudenza con il Professor Eugenio Ripepe, attualmente preside della facoltà di Giurisprudenza e autore della lalaudatio del vincitore.

Prima della cerimonia di premiazione, l’inaugurazione del portone della chiesa dei Cavalieri di Santo Stefano, restaurato da A.L.A.P.

Il comunicato dell’Università di Pisa – La sorpresa, tanto attesa e desiderata, si è materializzata al termine dell’incontro, quando Andrea Bocelli è salito sul palco e si è unito al Coro dell’Ateneo, diretto da Stefano Barandoni, per esibirsi sulle note del“Panis Angelicus” di César Franck. Si è conclusa così, con gli applausi convinti delle centinaia di cittadini, studenti e docenti che hanno affollato la Chiesa dei Cavalieri di Santo Stefano fino al tardo pomeriggio, la cerimonia di conferimento del “Campano d’oro”, il prestigioso riconoscimento che premia i laureati illustri dell’Università di Pisa e che quest’anno è stato assegnato al tenore di Lajatico.

Poco prima, nel ricevere il “Campano” dalle mani del presidente dell’ALAP, Paolo Ghezzi, Andrea Bocelli ha reso omaggio alla sua Università: “ognuno di noi è la summa di ciò che ha imparato nella vita – ha detto – e io sono grato all’Università di Pisa per avere contribuito a fare di me quello che sono oggi. Ricordo l’Ateneo con affetto e anche con tenerezza, come capita alle immagini che richiamano alla mente la propria giovinezza, così come ricordo tutti i professori che ho incontrato nel mio percorso di studi”. Bocelli ha quindi rievocato i suoi anni universitari, rendendo merito alle tante persone, compresi i primi maestri di canto e alcuni docenti universitari, che hanno avuto un ruolo decisivo nella sua formazione, “a cominciare dai miei genitori, che sono stati coraggiosi nell’insegnarmi a essere coraggioso”.

Anche la “Laudatio” del professor Eugenio Ripepe, intervenuto nella doppia veste di preside della facoltà di Giurisprudenza e di relatore della tesi di laurea di Bocelli, si è soffermata sugli anni di formazione del maestro. Un percorso riletto come un viaggio da Andrea Bocelli al dottor Bocelli e ritorno: “questo nostro allievo – ha argomentato il professor Ripepe – ha speso tante energie per terminare gli studi, ma dal giorno dopo ha lavorato per tornare a essere semplicemente AndreaBocelli, senza valorizzare la laurea appena conseguita e anzi impegnandosi ancor di più per trovare una sua strada nel campo della musica”.

Leggendo le “Motivazioni” del riconoscimento, il presidente dell’Associazione dei Laureati dell’Ateneo Pisano ha sottolineato tre aspetti principali. “Dotato di grande sensibilità e cultura – ha dettoPaolo Ghezzi – Bocelli si è dedicato con tenacia e costanza alla ricerca musicologica, rinnovandosi continuamente come artista e come uomo e diventando esempio virtuoso per quei giovani che attraverso l’impegno e lo studio mirano all’eccellenza”. In un passaggio successivo, Ghezzi ha quindi evidenziatol’attenzione del tenore per i temi della restituzione, del dialogo e della cooperazione tra i popoli: “Con il suo costante impegno sociale, richiamaciascuno alla necessità di restituire e condividere parte dei doni e dellefortune a diverso titolo ricevute, ricercando fondamenti di equità e giustiziasenza i quali ogni successo professionale e ogni eccellenza non possono cheessere fonte di gioia parziale”. L’ultima annotazione è stata dedicata al “continuo, grande attaccamento alla città di Pisa, alla sua Università, al suo territorio,valorizzandone la promozione e contribuendo fattivamente al loro progresso”.

Il rettore Massimo Augello ha aperto gli interventi celebrando Andrea Bocelli, anche attraverso la citazione di uno dei libri preferiti dal tenore, “Le Confessioni” di Tolstoj, ma facendo cenno nello stesso tempo alla recente chiusura del Palazzo della Sapienza, il luogo dove la comunità universitaria pisana ha sempre celebrato i suoi momenti più solenni, compreso quello legato al premio del “Campano”. “Mi pare una coincidenza simbolicamente importante – ha detto – che questa prima cerimonia fuori della Sapienza veda come protagonista un laureato in Giurisprudenza; anzi, il laureato più conosciuto al mondo della facoltà e dell’intero Ateneo pisano, che quelle aule ha frequentato, conservando una viva memoria di quegli anni”. Il professor Augello ha poi terminato il suo discorso formulando, a nome di tuttala comunità accademica pisana, il desiderio di “ritrovarci presto all’interno del Palazzo della Sapienza per ascoltare la magnifica voce di Andrea Bocelli”.

Fonte: pisainformaflash.it

Questa la motivazione integrale del premio letta dal vicesindaco e presidente ALAP Paolo Ghezzi:
Andrea Bocelli consegue la Laurea in Giurisprudenza nel 1986 discutendo una tesi sul “Diritto naturale e storia nel pensiero di Montesquieu”. Il Campano d’oro ad Andrea Bocelli illumina e valorizza una tradizione ultradecennale di riconoscimenti ai meriti scientifici ed alla professione intesi come massimo sviluppo del percorso di formazione nell’Ateneo Pisano. Diceva Antoine de Saint-Exupery: “non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi“. E questo riconoscimento ad Andrea Bocelli vuole accarezzare prima di tutto cio’ che nasce dal suo cuore andando a sfiorare quelle decisioni di intima natura che portano alcuni a farsi carico di responsabilità comuni. Dotato di grande sensibilità e cultura si è dedicato con tenacia e costanza alla ricerca musicologica rinnovandosi continuamente come artista e come uomo e diventando esempio virtuoso per quei giovani che attraverso l’impegno e lo studio mirano all’eccellenza.
Grazie al continuo lavoro, allo studio dei dettagli, alla ricerca spasmodica della perfezione, all’applicazione costante ed al coraggio di mettersi continuamente in gioco, Andrea Bocelli ha saputo trasformare l’immenso “dono” di una voce sublime in un “dono per l’umanità intera”.
Ed è proprio il “dono”, inteso come completamento di un percorso culturale di intima crescita e non solo come gesto di carità o di altruismo, che ha caratterizzato alcune sue scelte ed indirizzato parte della sue sensibilità portandolo a diventare uno dei più autorevoli interpreti delle necessità di testimonianza legate al mondo dei trapianti di tessuti e di organi, uno dei primi e più convinti promotori della lotta al dolore nella malattia, un protagonista, con la Fondazione che porta il suo nome, della lotta alle povertà del mondo.
Nel corso della sua vita Andrea Bocelli ha saputo esprimere efficacemente il “dono” come massima espressione di coscienza solidale cui spingere i propri figli e cui tendere nell’ambito di un percorso di formazione personale. Con il suo costante impegno sociale richiama ciascuno alla necessità di restituire e condividere parte dei doni e delle fortune a diverso titolo ricevute, ricercando fondamenti di equità e giustizia senza i quali ogni successo professionale ed ogni eccellenza non possono che essere fonte di gioia parziale.
Ed il “dono”, come la musica, addomestica il cuore ed è capace di restituire attimi di intima condivisione di una universalità che Andrea Bocelli interpreta come patrimonio comune.  Diceva a tal proposito sempre Antoine de Saint-Exupery: “ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.” Il “dono”, come la musica, crea un legame invisibile ma indissolubile e che unisce per sempre.
Ed Andrea Bocelli, unico al mondo grazie al dono della sua inconfondibile voce, ci appare, al contempo, così vicino e partecipe del nostro destino nel testimoniare l’esigenza di una solidarietà diffusa attraverso il dono di sé stessi.
Andrea  Bocelli dimostra un continuo, grande attaccamento alla città di Pisa, alla Sua Università, al Suo territorio valorizzandone la promozione e contribuendo fattivamente al loro progresso.
A Lui Pisa, con la Sua Università ed il Suo Ospedale, deve il rilevante apporto allo sviluppo della trapiantologia e delle nuove tecnologie medico- chirurgiche.
E’ con grande orgoglio che l’ALAP conferisce ad Andrea Bocelli il Campano d’oro che, celebra prima di tutto l’eccellenza dell’animo che affianca e completa, tratteggiandone caratteristiche non secondarie, l’eccellenza nella professione.”

Fondazione Arpa e il prof. Franco Mosca si complimentano con il maestro Andrea Bocelli per questo nuovo importante riconoscimento.