Un ponte maestosamente teso, come le corde di un’arpa, per congiungere la natura incontaminata con l’uomo, che vive dall’altra parte della foresta. È quello che è stato intitolato – in Ecuador – al Professor Franco Mosca, compianto ex Presidente della Fondazione Arpa.
La notizia giunge da Padre Giovanni Onore, il missionario Marianista che per lunghi anni ha avuto modo di collaborare strettamente con Arpa attraverso la Fondazione Otonga, nel campo dell’educazione dei più giovani, della loro formazione e della preservazione dell’ambiente.

Il ponte si estende sul fiume Toachi ed unisce ad est la provincia di Pichincha ed a ovest la provincia di Santo Domingo de los Tsachilas. In sostanza, rappresenta fisicamente e simbolicamente il collante tra la foresta protetta Otongachi ed il resto del mondo. Il ponte è dunque anche un simbolo di unione tra la natura e l’uomo, tra un ecosistema ancora intatto, rifugio di tanti esseri viventi e la civiltà che ha bisogno del suo spazio, ma che deve continuare a convivere con la natura.
La grande infrastruttura è stata costruita nel 2008 con i contributi di un progetto della Regione Piemonte. “Il professor Mosca – ricorda commosso Padre Onore – era al corrente di questo ponte ed era rimasto colpito dai cavi di acciaio che ricordano le corde di un’arpa. Mi disse proprio che assomigliava allo strumento musicale che dava il nome alla Fondazione”.
Il ponte è stato costruito sul progetto dell’ingegnere Herberto Novillo, ecuadoriano professore di università, ma che si è formato a Mosca. “Dopo la scomparsa del prof. Mosca – prosegue il missionario – mi sono ricordato della sua simpatia per il ponte ed ho proposto ai membri della Fondazione Otonga di dedicarlo alla sua memoria.
Il ponte è stato dunque chiamato “Ponte Franco Mosca”, con due specifiche importanti che restituiscono la dimensione del professionista e dell’uomo: “Chirurgo” e “Solidale con gli uomini e con il Creato”, tradotto in spagnolo con l’espressione “Solidario con la Pachamama”. Il cartello stradale del ponte dedicato a Franco Mosca reca quindi la seguente iscrizione:
“Puente FRANCO MOSCA, cirujano, solidario con la Pachamama”.
Un grande attestato di stima e di amicizia che attraversa il tempo e lo spazio: nessuno da queste parti ha dimenticato come – mediante il Progetto Ecuador, fortemente voluto dal Professore – decine di giovani studenti abbiano potuto formarsi in ambito sanitario grazie alle borse di studio messe a disposizione da Arpa. Una mano tesa verso chi aveva ed ha bisogno di sostegno per scrivere una pagina diversa della propria vita: quella stessa mano che, oggi, stringe metaforicamente quella del Professore, così come un ponte unisce due mondi diversi ricordandoci che siamo tutti egualmente esseri umani.
