L’accensione di un’idea, a volte, è condivisione con la persona che hai di fronte.
Così, seguendo il flusso della curiosità intorno alla donazione e al trapianto d’organi con il professor Franco Mosca, ideatore della Fondazione Arpa per la promozione della ricerca medica e della cultura della donazione, ho sentito ancora una volta la fotografia richiamata alla sua funzione per me primaria: documentare puntualmente attraverso l’anonima cronaca del quotidiano.
In questo caso, accompagnando le storie di chi ripone oggi nel trapianto l’unica possibilità di vivere o di rendere la vita più accettabile. Di qui, gli oltre tre anni con medici e infermieri a seguire prelievi ovunque vi sia un donatore, nelle rianimazioni, nelle sale operatorie e di terapia intensiva, nelle corsie, corridoi e ambulatori, fin nelle stesse case dei pazienti, a respirare certa attesa e nodi emotivi. E anche dopo l’intervento, nei loro ritorni ad una vita, restituita dalla libertà di poter scegliere.
I perché, se esiste un perché dove lo spirito abita la materia, mi auguro siano suggeriti, semmai, dentro qualche domanda che a volte certe fotografie lasciano passare.