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COLLOCATA L’INSTALLAZIONE “La scienza ci salverà”

Omaggio dell’artista Giampiero Poggiali Berlinghieri “Ai medici ed agli Infermieri…

Omaggio dell’artista Giampiero Poggiali Berlinghieri
“Ai medici ed agli Infermieri che si sono distinti per esemplare impegno, senso del ruolo ed orgoglio di appartenenza nel fare grandi gli Spedali Riuniti di Pisa”
La Fondazione Arpa pose il 3 Maggio 2019
“La scienza ci salverà”  è un’installazione scultorea alta oltre sei metri, eseguita in ferro e acciaio colorato, animata da un motore rotante e luci led.
Si tratta di un impianto ovoidale composto da due ponti affrontati in verticale, tra i quali si attorce la doppia elica del DNA che da terra, portata da una molecola, si sviluppa idealmente all’infinito.
 I ponti rampanti riproducono la struttura modulare auto-portante che Leonardo da Vinci, il suo inventore, disse “salvatica” ossia utile a superare in modo agile una difficoltà ambientale, come attraversare un fiume. Nel quinto centenario della scomparsa del genio di Vinci, l’opera intende anche celebrare l’uomo di scienza e d’arte nel segno del suo “ponte salvatico” diventato anche simbolo dell’emergenza ecologica ricordata in tutto il mondo con l’Earth Day il 22 aprile.
Per la loro destinazione simbolica i ponti salvatici, posti in verticale, sono una parte di colore azzurro a indicare metaforicamente l’acqua e il mare, una parte grigio chiaro a indicare il cielo e l’aria. Si intende così lanciare un messaggio, per sensibilizzare circa i gravi pericoli che incombono sul nostro pianeta.
La molecola e la doppia elica del DNA che da essa si diparte svolgendosi verso l’alto, sono evidentemente bìos, la vita, e il codice della biodiversità che ne garantisce la continuità nell’equilibrio degli elementi ambientali sul piano planetario. Alla scienza e alla ricerca si guarda con ammirazione e speranza, considerandola il “ponte salvatico”, per affrontare e superare i guasti ormai minacciosi per l’intero sistema naturale che la “fabbrica” umana ha determinato in quei delicati equilibri.
Durante la lavorazione dell’opera:
Sull’autore:

Giampiero Poggiali Berlinghieri nasce a Firenze il 17 luglio1936. L’esordio della sua attività artistica è del 1968 e segna il termine di un’accelerata fase di ricerca e di formazione autodidatta con la prima mostra personale presso la Galleria Inquadrature di Firenze a cui fanno seguito circa 80 mostre personali in Italia e all’estero. Opere di Poggiali trovano posto in collezioni museali pubbliche e private. Un suo autoritratto fa parte della raccolta degli autoritratti della Galleria degli Uffizi di Firenze. Negli anni Ottanta, l’allestimento di due importanti esposizioni, nell’88 al Palazzo dei Diamantidi Ferrarae nell’89 a Palazzo Strozzidi Firenze, segna due momenti antologici dell’attività dell’artista. Gli anni Novanta, sono caratterizzati dalle esecuzioni di numerose installazioni, documentate dal volume monografico a cura di Pierre Restany; Poggiali sculture e installazioni 1969-1995 edito dal Museo Civico di Taverna (CZ). Nel 1996 è significativa l’installazione “Simposio”al Museo Marino Marini, patrocinata dal Comune di Firenze. Nel 1997, pubblica da LoGisma l’opera multimediale interattiva “Delfo”, una pinacoteca virtuale di oltre 300 immagini di quadri, sculture, installazioni e cinque video, accompagnata da musiche elettroniche originali. Nel 1999, in Piazza XXX Novembre a Sesto Fiorentino (FI), il Soprintendente ai Beni Artistici e Storici di Firenze, Antonio Paolucci, inaugura il monumento “Pegaso” di acciaio inox policromo. Nel 2002 è invitato dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi di Pescia(PT), dove realizza una grande installazione documentata nel libro C’era una volt@, Morgana Edizioni. Nello stesso anno, il Consiglio Regionale della Toscana lo invita a Palazzo Capponi Covoni di Firenze dove espone l’installazione “Firenze ti @mo”con la relativa pubblicazione di Morgana Edizioni. Inserito in Generazione anni Trentadella Storia dell’arte italiana del ‘900 di Giorgio Di Genova. Nel 2002 il Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del 900 “G. Bargellini” di Pieve di Cento (BO) acquisisce 4 grandi opere per la propria collezione, inserendole nelle mostre “Collezioni Permanenti” per l’anno 2003. Nel 2004 per Genova Capitale Europea della Cultura, realizza per La città dei bambini, l’installazione “Animali e piccoli habitat”; alla Galleria Civica di Bolzano l’installazione“Farfalle per Mosè Romano Beer”;nella Ex Chiesa di San Rocco e Palazzo dei Capitani di Malcesine(VR), mostra e installazione “ex libris”;nellaPalazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto(AP), l’installazione“Ti ho conosciuta in chat”. Nel 2004 al Palazzo del Podestà di Pescia (PT) nella Gipsoteca Libero Andreotti, con l’installazione“Piccoli Habitat”,viene presentato il volume monografico Giampiero Poggiali Berlinghieri. Installazioni & Ambiente. Opere scelte 1968 2003 per le edizioni Galleria Sangallo di Firenze, a cura di Nicola Micieli. Nel 2006 la mostra “Opere multimediali e interattive”; Castello Scaligero, di Malcesine (VR) con la presentazione del libro: Opere multimediali e interattive di luce e in movimento, a cura di Alessandra Borsetti Venier con testo di Valerio Dehò, Morgana Edizioni. Nel 2007 la mostra “Audioritratto, Palazzo Medici Riccardi, Firenze,con la presentazione del libro Ritratti e Autoritratti 1972 2007- a cura di Alessandra Borsetti Veniercon testo di Alessandro Vezzosi, Morgana Edizioni. Nel 2009 la mostra “Biodiversity, Chianciano Terme,con la presentazione del libro Biodiversity, a cura di Alessandra Borsetti Veniercon testo di Nicola Micieli, Morgana Edizioni. Due personali nel 2011,nello spaziodiEllequadro a Palazzo Ducale di Genovae al Museo Casa di Giotto, loc. Vespignano Vicchio (Fi),. Due personali nel 2012 al Plus Berlin – Piano Grigioferro, Berlino, e “Sculture solari e opere ecologicamente compatibili”, a la Barbagianna: una casa per l’arte contemporanea, Pontassieve (Fi), con la presentazione del video-catalogo della collana Risguardi n. 2, Morgana edizioni. Nel 2013 l’Accademia di Belle Arti “Michelangelo” di Agrigento gli conferisce la laurea “honoris causa”.

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